Un vino con le spalle larghe.
Il Shiraz è uno di quei vini che non passano inosservati. Lo vedi arrivare già dal colore, scuro e profondo come certi pensieri che ti fanno compagnia la sera. Lo versi e senti i profumi che ti avvolgono: frutti di bosco maturi, pepe nero, un accenno di liquirizia. È un vino che si siede accanto a te e ci resta. Parla poco, ma quello che dice lo dice bene.
Da Orietta e Rolando lo serviamo in bottiglia perché se cominci con un bicchiere, finisce che ne vuoi subito un altro. È il vino delle serate più lente, dei pranzi con gli amici che non hanno fretta, delle giornate in cui hai bisogno di qualcosa che ti stia vicino e che non crolli alla prima forchettata.
Va d’accordo con l’involtino al sugo, con una rosetta bella piena, con le polpette e con tutti quei piatti che hanno bisogno di un vino con carattere. Ma se sei solo e vuoi fare due chiacchiere con te stesso, una bottiglia di Shiraz ti fa compagnia meglio di tante persone.
È un vino caldo, speziato, deciso, ma mai arrogante. Sa di Sud, ma si adatta a Testaccio come se ci fosse nato. È quello che ti serve quando vuoi qualcosa che ti abbracci forte, che ti lasci addosso il gusto del tempo passato bene.
Quando lo bevi, senti che non è lì per caso. È un vino che si merita il pane, il companatico e la compagnia. E se ti avanza un bicchiere, è solo perché te lo vuoi godere fino in fondo, senza distrazioni.