Il sabato pomeriggio al bar con papà.
La Spuma Limori non è una bibita, è una fotografia. Quella del bar sotto casa, con la macchina del caffè che sbuffa, i bicchieri di vetro pesante allineati sul bancone, e tuo padre che ti ordina “una spuma” mentre lui prende il caffè corretto. È la bevanda delle generazioni passate, ma che oggi, con una sola sorsata, torna attuale, viva, autentica.
Colore ambrato, schiuma generosa e un profumo che sa di rabarbaro, caramello e nostalgia. Dolce sì, ma con una vena amara che le dà struttura. È la bibita che non ti stanca mai, perché sa essere gentile ma decisa, semplice ma con un retrogusto lungo che ti sorprende. Ogni sorso è un tuffo nei pomeriggi lenti, quando fuori il mondo andava più piano.
Da Orietta e Rolando, la Spuma Limori la trovi bella fresca, servita col rispetto che si dà alle cose che hanno una storia. Va bene da sola, sorseggiata piano come una pausa vera, oppure accanto a una rosetta con la fettina panata, un maritozzo salato o anche una frittata di zucchine.
È la scelta di chi ama le cose vere, quelle che hanno un sapore che non segue le mode. Perché la Spuma non è trendy, non è internazionale, non è filtrata dal marketing. La Spuma è Spuma. E basta.
E se non l’hai mai assaggiata, è arrivato il momento. E se l’hai dimenticata, è il momento di ritrovarla. Ti aspetta, come certi profumi che ritornano anche dopo anni.