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Chi sono i belli di nonna? Una dichiarazione d’amore quotidiana

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Chi sono i belli di nonna

C’è un modo di chiamare le persone che, a Roma, vale più di mille complimenti. Una di quelle espressioni che scaldano subito il cuore, che sembrano un abbraccio anche se dette in mezzo alla strada, tra il fruttivendolo e il bar.
Quell’espressione è: “belli di nonna.”

Ma chi sono davvero i belli di nonna? E perché da Orietta & Rolando questa frase è diventata quasi un manifesto, un modo di stare al mondo – e a tavola – con un sorriso sulle labbra e un po’ di sugo sulle dita?

L’origine affettuosa dei “belli di nonna”

“Belli di nonna” è una di quelle frasi che, se sei cresciuto con una nonna italiana (o meglio ancora, romana), avrai sentito almeno una volta al giorno. È un’espressione d’affetto universale, di quelle che vanno dritte al punto senza troppi giri di parole.
Non importa l’età, il momento, o l’umore: se sei un “bello di nonna”, sei amato, protetto, coccolato e nutrito. Sempre.

A Roma, poi, assume un valore ancora più intenso. Qui le nonne sono una vera istituzione. Sono custodi di ricette, di memorie, di detti popolari e di carezze nascoste tra un piatto di pasta e una tazzina di caffè. E “bello di nonna” è il nome che ti danno quando conti sul serio.

“Belli di nonna” da Orietta & Rolando: più di una frase, una filosofia

Nel nostro banco al Mercato di Testaccio, ogni piatto, ogni parola scritta sul menù, ogni scelta grafica porta con sé questo spirito.
I nostri clienti sono tutti belli di nonna.
Perché da noi non si viene solo a mangiare: si viene a sentirsi a casa.
Non ci sono “signori”, “clienti”, “avventori”. Ci sono solo persone da far sentire bene, come avrebbe fatto Orietta, ogni giorno della sua vita.

Ecco perché la frase “belli di nonna” è ovunque, dentro e fuori dal piatto.
È sulle lavagnette scritte a mano, nei biglietti che mettiamo nel sacchetto take-away, nei post che pubblichiamo, e soprattutto nelle attenzioni che mettiamo nel servirti.
È il nostro modo per dire: “Qua dentro conti.”

Cosa significa essere un “bello di nonna” oggi

Essere un bello di nonna oggi significa appartenere a un mondo che non ha fretta. Un mondo dove ci si saluta col nome, dove si cucina col tempo e si parla a voce bassa, anche se fuori è tutto un frastuono.

Significa sentirsi visti.
Ricevere una porzione abbondante “perché te vedo sciupato”.
Essere accolti anche se piove, se sei di corsa, se non sai bene che ti va.
Significa che anche se sei solo a mangiare, qui non sei mai solo davvero.

Un brand, una comunità, un’eredità

Usare “belli di nonna” come linguaggio quotidiano per noi non è una scelta di marketing. È una promessa.
Una continuità con le donne che ci hanno cresciuto, che hanno cucinato per amore e non per mestiere, che mettevano la tovaglia anche se si era da soli.

E i belli di nonna sono oggi chiunque entri in contatto con noi: chi prende una scarpetta, chi ascolta una storia, chi porta via una rosetta da mangiare in tram.

Perché da Orietta & Rolando, ogni giorno è dedicato a loro: ai belli di nonna di ieri, di oggi e di domani.

Chi sono i belli di nonna? Sei tu.

Se ti stai chiedendo chi siano i belli di nonna, la risposta è semplice: sei tu, ogni volta che ti siedi a mangiare con gratitudine e affetto.
Ogni volta che fai la scarpetta senza vergogna.
Ogni volta che sorridi per un piatto che sa di casa.
Ogni volta che dici “grazie” a chi ha cucinato.

Per noi, sei uno dei belli di nonna. E non ce serve nient’altro.

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