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Chi siamo

Street Food Tradizionale Romano al Mercato di Testaccio

Cucina romana autentica, storie di famiglia e panini pieni di memoria

Benvenuti su Orietta e Rolando, il progetto di street food romano che nasce con l’obiettivo di portare nel cuore di Roma – e nel cuore di chi assaggia – il sapore autentico della cucina delle nonne. La nostra sede è al Box36 del Mercato di Testaccio, uno dei luoghi più iconici e identitari della Capitale, dove ogni giorno si incontrano storie, sapori, tradizioni e persone.

Il nostro punto di partenza è semplice: una rosetta romana, vuota solo in apparenza, pronta ad accogliere tutta la ricchezza della tradizione culinaria romana. Ma dentro a ogni panino c’è molto più di un piatto: c’è una memoria, un gesto d’amore, un ricordo tramandato. Le nostre rosette ripiene sono un omaggio alla cucina di casa, a quelle mani rugose che cucinavano senza dosi ma con il cuore, a quei profumi che annunciavano il pranzo prima ancora che si mettesse in tavola.

La nostra storia

tra cucina, affetti e memoria

Orietta e Rolando non sono solo due nomi: sono due persone reali, due nonni, due storie intrecciate che oggi danno forma a un progetto gastronomico e culturale che affonda le radici nella cucina romana tradizionale.

Orietta era una cuoca di casa, di quelle che non pesavano mai gli ingredienti ma che sapevano dosare alla perfezione l’amore. Rolando era un parchettista romano, un artigiano delle superfici, che usciva presto la mattina e rientrava con la fame vera, quella di chi lavora con le mani e col cuore. Spesso Orietta, per farlo mangiare al volo, riempiva una rosetta con quello che aveva cucinato, anche con un semplice piatto di pasta burro e parmigiano. Quel gesto, semplice e tenero, è diventato oggi il simbolo di un’idea che parla di famiglia, tradizione e memoria culinaria romana. Ogni rosetta che serviamo al nostro banco è figlia di quella prima, mangiata in piedi, magari su una panca di cantiere o nel cortile sotto casa. È un modo per dire che la cucina romana non sta solo nei ristoranti, ma vive nei panini, nelle mani, nei racconti, nella condivisione.

L’obiettivo di Orietta e Rolando è far rivivere i sapori autentici di una volta, reinterpretandoli in chiave contemporanea ma senza snaturarne l’identità. La nostra cucina è fatta con pochi ingredienti, scelti con cura, e preparati secondo le ricette tramandate oralmente, come si faceva una volta. Crediamo che la cucina romana non debba essere complicata per essere buona, ma che debba essere fatta con attenzione, pazienza e rispetto per le materie prime. E crediamo che ogni piatto abbia una storia da raccontare, soprattutto se viene da una nonna.

Il Mercato di Testaccio è da sempre un luogo simbolico di Roma. È un crocevia di sapori, dialetti, profumi e umanità. Qui non solo si compra e si cucina: si tramandano tradizioni, si chiacchiera, si vive. Scegliere il Box36 come nostra sede non è stato casuale. È stato un ritorno alle origini. È qui che la Roma vera continua a esistere, ogni giorno. Tra un banco di frutta e uno di carne, Orietta e Rolando si inserisce come una voce narrante che usa il cibo come linguaggio. Serviamo rosette ripiene, ma stiamo anche raccontando storie. La nostra è solo una delle tante che popolano questo mercato storico, e vogliamo diventi un luogo d’ascolto, d’incontro, di memoria viva.

Orietta e Rolando non è solo un banco di street food, né solo un podcast: è un progetto di narrazione gastronomica che prende forma attraverso il cibo, la memoria, i ricordi di famiglia e l’amore per la cucina romana. Parliamo come si parla a Roma, ma in modo comprensibile a tutti: diretto ma mai aggressivo, familiare ma mai finto. Scriviamo come parlavano Orietta e Rolando: col cuore in mano e un piatto pronto da offrire. Vogliamo che Orietta e Rolando diventi un punto di riferimento per chi cerca autenticità nella cucina romana, un luogo (fisico e digitale) dove riscoprire il valore del cibo semplice e vero, raccontato con passione e servito con il sorriso. Nel nostro piccolo, vogliamo essere un’alternativa alla fretta, al fast food senz’anima, alla cucina “instagrammabile” ma senz’anima. Qui, tutto ha un nome, un ricordo, una voce.